Noi non abbiamo la possibilità di realizzare questo o quello ma la libertà di fare ciò che è necessario o nulla (Oswald Spengler).
IL SUICIDIO DELL'OCCIDENTE
Io sono svedese (sarebbe bello!). Il direttore della Sanità pubblica svedese, Johan Carlson, ha difeso il suo sorprendente approccio al coronavirus affermando che: “Non si possono varare misure draconiane che hanno un impatto limitato sull'epidemia ma abbattono le funzioni sociali". E’ esattamente quello che penso io. L’avevo accennato in un post del 10 marzo poi rimosso a causa della critica di un’amica che lavora in ospedale, per rispetto verso di lei e tutto il personale sanitario. Ora, mi sono già scusato per quel post e se qualcuno ci resterà male per questo e’ libero di criticarmi, ma io resto dell’idea che la Svezia abbia ragione e tutti gli altri torto. Ci saranno più o meno morti, in Svezia? Stiamo a vedere. Di certo tra sei mesi ci sara’ ancora - per i superstiti - uno stato sociale modello, servizi eccellenti, una qualità’ della vita invidiabile. Tutte cose che noi - col nobile proposito di salvare vite umane - perderemo. Il fatto e’ che un conto sono le misure draconiane applicate dai militari a Wuhan in uno stato dove milioni (si dice 200) di cittadini sono tracciati perché’ considerati socialmente pericolosi e la rete (che presto realizzeranno qui da noi - il famoso 5G) e’ in grado di controllare l’intera popolazione come neppure Orwell avrebbe mai immaginato, un altro conto e’ questa chiusura all’italiana, che per ora non sembra funzionare contro l’epidemia ma di sicuro ha spezzato l’economia e lascerà’ milioni di poveri, un paese allo stremo con intere famiglie senza un soldo e disoccupati in casa, uno scontro con l’Europa dall’esito quasi scontato: o uscita o tutela da parte di una Troika alla greca. Io capisco che la voce del padrone Gruber, Fazio e Gramellini difenda le scelte di Giuseppi e Zingaretti, ma mi appello al diritto (esercitabile fino all’arrivo del 5G cinese) di esprimere il mio dissenso.
Questo sara’ ricordato come il suicidio dell’Occidente. Tutti coloro che tanto disprezzavano la modernità e che sognavano un regresso alla vita bucolica (idealizzata) dei bei tempi che furono, tutti gli apologeti del letame come Corona oggi sperano che da questa crisi sbocci un fiore: io, come i milioni di cittadini del Sud del mondo che c’invidiano la nostra modernità’ e che sono disposti a rischiare la vita per vivere come noi, sono disposto a rischiare la mia per il benessere materiale delle mie figlie. Cardiopatico, un ictus, un’ischemia cerebrale sono un soggetto a rischio e so quello che scrivo.
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