mercoledì 3 luglio 2019

Messaggio a un (ex) amico scrittore

Non avrei voluto, avrei volentieri evitato di commentare. Prima di tutto, il mio giudizio non ti sarà di nessuna utilità: il romanzo è lì, pubblicato da un editore di quart'ordine, sbattuto via. Se fosse ancora un semplice manoscritto, ancora meglio se fosse soltanto un progetto, potrei cercare di dissuaderti. Ora è cosa fatta, definitiva. Sei convinto che sia un capolavoro, che gli editori di prim'ordine (ammesso che ne esistano) l'abbiano rifiutato perché pubblicano soltanto merda. Hai perfettamente ragione su quest'ultima considerazione, ma il tuo romanzo è stato rifiutato (io credo) per una molto più semplice ragione: è l'ennesimo tuo esercizio manierista di scrivere un romanzo gotico, fuori tempo, fuori luogo. Mi fa ribrezzo, trovo che sia quasi una perversione, questa tua pervicacia nel copiare modelli già stucchevoli nella loro epoca. Perdonami, ma me l'hai chiesto tu e ora devo andare fino in fondo: non mi interessa minimamente questa storia di lesbiche (che tu rendi asessuate, a causa della tua pudicizia,del tuo assurdo rifiuto della sessualità), ambientata nella solita villa sul solito lago. Sei un maestro dello stile, ma cosa significa? Forse chi è capace di dipingere un buon falso d'autore diventa per questo un autore? La tua visione della letteratura è all'opposto della mia: per me l'originalità è l'unico tratto distintivo dell'arte contemporanea, per te l'arte è una ripetizione del canone estetico che preferisci. Eppure, tu sei certo di essere un grande scrittore... Tra noi due, tu sei LO SCRITTORE. Io, da lettore, dovrei elogiarti. E' questo che ti aspetti, ti conosco. Il tuo narcisismo è patologico. Invece, per una volta, voglio essere sincero: detesto chi copia, chi scrive imitando. Posso ancora ancora giustificare chi imiti scrittori di successo al fine evidente di raccogliere un po' di luce riflessa, ma tu imiti un genere morto e sepolto (per fortuna, aggiungo io) e poi fai la vittima se ti pubblica l'ultima stamperia illusa che la bella forma abbia un significato. Ho orrore di tutto, lo scrivo e lo dico da anni. Io che non copio neppure me stesso, io che ho scritto quattro romanzi talmente diversi da non sembrare neppure dello stesso autore, io che prima di scrivere mi domando se ho qualcosa da dire, cosa debba scrivere oggi uno scrittore impegnato, io che sono talmente avanti che il mio romanzo sul transumanesimo verrà capito quando sarò morto (e sarà troppo tardi per una pubblicazione postuma, oggi non è più ipotizzabile), come posso giudicare questi palpiti del cuore di due lesbiche? La nostra amicizia non sopravviverà a queste mie parole. Come mi capitò con l'unico scrittore con cui sia stato davvero in sintonia nella mia vita, Massimiliano Comparin, non ci vedremo più. Ti auguro di cuore di non dubitare mai del tuo valore di scrittore, sono certo che il tuo ego smisurato ti proteggerà da un pazzo che ti scrive cose che non puoi capire. Io del resto non posso essere capito, né oggi né mai e comunque non da te. Amen

P.S. Mi hai insultato, poi deriso. Me lo aspettavo. Se credi che un uomo come me, che scrive da più di nove anni senza alcun risultato concreto, pagando personalmente il prezzo d'inseguire un sogno, non abbia i coglioni per passare sopra al tuo giudizio, non hai capito niente.