lunedì 12 marzo 2012

Tai-Pan

Avv. Luca Birindelli, M.C.J.
In anticipo - come hai sempre vissuto - te ne sei andato. Poco dopo Patrizia, a 55 anni. Il giorno che sono entrato da Pedersoli, mi hai telefonato: "Ciao Alfredo, com'è l'aria rarefatta delle vette?" Ho lavorato per molti avvocati, tu eri l'unico che mi mancava. Eri un romantico, con una concezione eroica della vita. Non ti sentivi a tuo agio nella nostra epoca, che è la più prosaica della storia. Il mondo retto dagli economisti è un mondo retto dai gretti valori dei bottegai: vivere diventa triste come scontare una pena. Avevamo litigato, certo. Ma io ti volevo bene. E l'ultima volta che ci siamo incontrati, hai fermato il taxi che ti portava a Linate soltanto per abbracciarmi. Sempre in viaggio, Luca. New York da ragazzo (M.C.J. New York University), poi dal 1987 la Cina. Insieme a Montreal, nel 1991, Tu Vice Presidente di Comitato e io relatore, poi a giocare a biliardo e a bere. Naturalmente, la cameriera del pub ha scelto te. Ti avevo lasciato, come tutti. Ma non mi portavi rancore. Un paio d'anni dopo la lite - causata dall'ambasciatore vietnamita - mi hai invitato a cena. Eri un vero maudit Luca: intelligente, sensibile e inquieto. Voglio ricordarti in smoking bianco, una sera d'estate, diretto alla Scala insieme a una delegazione giapponese. Sei morto da solo, o forse perché eri rimasto solo. "Essere soli è allenarsi a morire" (Céline). Addio Tai-Pan.
Avv. Alfredo Tocchi, LL.M.

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